Screening e trattamento della Depressione Post-partum

Locandina Screening DPP

 

Gli studi degli ultimi 30 anni ci indicano che la Depressione Post-Partum colpisce circa l’11% delle mamme. Questo disturbo è un evento drammatico non solo per la vita della donna e di tutta la famiglia, ma anche per quella del neonato, che può essere esposto ad un clima disfunzionale e a situazioni traumatiche. Purtroppo questa condizione può avere effetti sia sia sul versante cognitivo del bambino che su quello della regolazione delle emozioni.


Come avviene lo screening?

Utilizzo lo strumento considerato più affidabile a livello mondiale per effettuare lo screening della Depressione Post-Partum, l’EPDS (Edimburgh Postnatal Depression Scale), un breve questionario a cui la donna deve rispondere. Questo permette di identificare le donne che hanno maggiori probabilità di soffrirne, con l’obiettivo di individuare chi ha bisogno di una diagnosi accurata che si svolge attraverso i colloqui psicologici e poi, se necessario, stabilire un trattamento psicoterapeutico. 

Questo sistema permette di adottare strategie terapeutiche precoci e per questo generalmente più efficaci o addirittura preventive


Quali sono i trattamenti terapeutici più efficaci?

  • Sostegno psicologico domiciliare

Nella letteratura scientifica internazionale esistono consistenti evidenze sugli effetti positivi delle visite e del sostegno post-partum, in particolare sullo sviluppo relazionale tra madre e figlio e sul benessere di tutto il nucleo familiare.  La madre ottiene numerosi benefici: la promozione della fiducia e della sua competenza nell’accudire il neonato, informazione e sostegno sugli aspetti psicologici inerenti l’alimentazione e il sonno del bambino, un rafforzamento delle competenze genitoriali. Di conseguenza viene promossa la costruzione di un legame positivo tra madre e figlio. Per saperne di più, puoi leggere qui.

  • Psicoterapia (in presenza o on line)

Dopo la costruzione di una relazione di fiducia e non giudicante con la donna in trattamento mi focalizzo in particolare sui pensieri spaventosi che possono comparire su di sé o sul bambino, sulle difficoltà legate all’allattamento, all’insonnia, sugli episodi d’ansia, il pianto spontaneo e il disinteresse per il neonato, fino agli eventuali pensieri suicidari. Si da spazio all’espressione e all’elaborazione delle emozioni e si attuano delle strategie per la risoluzione delle problematiche. Infine si va a ricercare un senso e un insegnamento dalla sofferenza che possa essere utile per il presente e il futuro.


L’importanza del prendersi cura di sé nel post-partum

Talvolta il benessere psicologico nel post-partum può essere sottovalutato; è frequente che le donne minimizzino pensando che possa essere un periodo transitorio o, al contrario, si sentano impotenti e pensino che non ci possa essere una risoluzione della situazione. Ma bisognerebbe darsi questa possibilità, non solo per il proprio benessere, ma anche per quello del bambino. Prendersi cura di sé e costruire una collaborazione col partner così come una rete di sostegno sociale, porta ad una buona relazione col proprio figlio e a creare un ambiente ottimale per farlo crescere.

 

Dott.ssa Maria Grazia Flore

 

Per informazioni, appuntamenti o consulenze on line:

flore.mga@gmail.com – 328.3451863

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