Molti di voi si staranno chiedendo come parlare ai bambini del coronavirus.
Ecco alcune indicazioni che possono essere utili, considerando che da genitori saprete meglio di chiunque altro quali parole utilizzare in base all’età, alla sensibilità e allo sviluppo cognitivo del bambino.
– offrire informazioni chiare e coerenti: se un bambino viene messo di fronte a versioni discordanti e “non detti” percepirà un senso di ambiguità che lo farà sentire più incerto e insicuro;
– evitate di esporlo troppo ai telegiornali, perché la comunicazione in TV è calibrata sull’adulto. Se avete bambini abbastanza grandi (dai 7/8 anni in su) potete guardare qualcosa insieme, offrendo poi dei chiarimenti su ciò che avete visto e sentito;
– cercate di contenere la vostra e la sua ansia, se presente. Fategli capire che si può contrastare il problema applicando delle semplici regole (diffuse dal Ministero della Salute);
– non pensate che un bambino molto piccolo non si stia accorgendo di nulla: si rende conto del cambiamento di abitudini (non va più al nido e i genitori stanno più a casa, ad esempio) e percepisce il clima emotivo in famiglia;
– accogliete le sue emozioni, senza minimizzarle e tanto meno ridicolizzarle: questo potrebbe portarlo a non fidarsi più di voi. Offrite spiegazioni, rassicurazioni e mostratevi attenti, sensibili e sereni;
– con i bambini più piccoli si possono usare le forme di comunicazione simbolica da loro preferite: il disegno, il gioco e le favole. Potete ad esempio mettere in scena una situazione in cui un pupazzetto è spaventato dall’influenza ma non si ammala perché si lava spesso le mani, o inventare con loro una favoletta a lieto fine. L’importante è che con questi mezzi i bambini riescano a esprimere le loro emozioni;
– per chi ha figli preadolescenti o adolescenti: il rischio è che siano troppo esposti al bombardamento mediatico, in particolare su internet, e che sentano informazioni discordanti. A maggior ragione è importante una comunicazione chiara. Non pensate che se non lo esprimono non sentano comunque paura e preoccupazione, che vanno contenute. Nello stesso tempo dare regole e limiti chiari sui comportamenti da applicare;
– cercate di stare calmi e sereni: il vostro atteggiamento, le vostre comunicazioni non verbali, saranno lo strumento più efficace per trasmettere benessere ai bambini. Se voi per primi vi sentite angosciati e in preda al panico, non esitate a chiedere un sostegno psicologico.
Dott.ssa Maria Grazia Flore
Per appuntamenti/consulenze on line: 3283451863 – flore.mga@gmail.com