Anche se l’esperienza della separazione genitoriale risulta spesso essere problematica per i figli, vari autori hanno sostenuto che sia più dannosa una famiglia unita ma conflittuale anziché una famiglia divisa ma stabile e serena. Non sempre, inoltre, la separazione rappresenta per il bambino (o il ragazzo) un evento dannoso per il suo sviluppo, perché può costituire un’esperienza per sperimentare come gli adulti risolvono i conflitti e riescono a separarsi in modo funzionale. Tuttavia, tutto dipende da come le figure parentali affrontano questo processo e come lo fanno vivere ai figli. Questo articolo intende dare un’idea dei fattori che risultano protettivi per i bambini, ossia le azioni e gli atteggiamenti che un genitore può mettere in atto per rendere minimi gli effetti della separazione.
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Comunicare al figlio la decisione di separarsi motivandola in modo realistico e univoco, senza mostrare divergenze di opinioni
È utile per contenere le paure e le angosce del bambino, che può in questo modo aprirsi e comunicare col genitore ed avere una visione integrata della realtà. Questo può permettere anche una comunicazione emotiva più aperta, in quanto il bambino si sentirà più libero di esprimere i suoi vissuti e sicuro nel poterli affrontare col genitore.
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Non pensare che i bambini non possano capire perché sono “troppo piccoli”
Bisogna evitare di commettere questo errore di valutazione. Il bambino a qualsiasi età si rende conto se ci sono delle problematiche familiari e fingere che non si accorga di nulla e di conseguenza non parlarne con lui è uno degli errori più frequenti. I figli sentono e subiscono tutto e per tutelarli bisogna comprendere il loro punto di vista, nonché rispondere con sincerità e in modo adeguato all’età a tutte le domande che ritengono necessarie per comprendere.
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Accogliere le sue emozioni
Il bambino non possiede ancora gli strumenti per elaborare la perdita di uno dei genitori e per comprendere i motivi di questo cambiamento. Spesso si attribuisce la colpa della rottura del legame matrimoniale, e può arrivare a credere di non meritarsi l’amore dei genitori. Le emozioni che toccano il bambino nel processo di separazione genitoriale possono essere varie: dolore per la perdita, impotenza, senso di abbandono, rabbia, frustrazione.
È bene fare in modo che non si senta mai solo in questa situazione, che abbia a disposizione una persona di cui si fidi che possa aiutarlo ad esprimere ciò che prova, contenere le sue emozioni ed aiutarlo ad elaborarle.
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Quando possibile, dare continuità al legame genitoriale
Molte volte i figli vengono triangolati; non è raro che gli venga chiesto di sostenere le proprie ragioni contro quelle dell’altro genitore. Questo ha l’effetto di “costringere” il figlio a schierarsi per non perdere l’affetto del genitore, ed è assolutamente dannoso.
Invece la separazione non è traumatica nei casi in cui si riesce a dare continuità al legame genitoriale, accordandosi sulle scelte più consone, mantenendo un riferimento educativo ed affettivo. In altre parole, i genitori dovrebbero cercare di mantenere agli occhi dei loro figli un’immagine rassicurante, sia perché necessaria alla crescita di qualunque bambino, sia per affrontare la specifica situazione di cambiamento.
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La presenza di reti sociali e parentali
Il sostegno sociale ha un ruolo fondamentale per proteggere i bambini in seguito alla separazione genitoriale.
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Se possibile, evitare che il bambino cambi casa e scuola
Un bambino riesce ad adattarsi meglio alla nuova situazione se non si trova ad affrontare anche altri cambiamenti in concomitanza, che possono costituire un’ulteriore fonte di stress. Di conseguenza evitare che perda la sua casa, la sua cameretta con le sue abitudini e i ricordi legati ai luoghi, i compagni di classe e le maestre, fornisce quella continuità che viene persa nel sistema familiare quando c’è l’allontanamento di un genitore.
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Costruire un rapporto collaborativo e di fiducia con la scuola
È frequente che i bambini che si trovano ad affrontare una crisi familiare di questo tipo mostrino dei segni di disagio comportamentale ed emotivo nel contesto scolastico. È utile quindi informare le insegnanti (nel rispetto della propria privacy) della situazione che sta affrontando il bambino, cercando di portare avanti una linea educativa comune. È bene che le insegnanti evitino di punire quei comportamenti che in questa fase sono l’espressione di un malessere profondo.
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Evitare l’improvvisa presenza di altri adulti, nuovi compagni dei genitori, se il bambino non ha ancora elaborato la separazione
Benché i genitori abbiano tutto il diritto di godere di una nuova relazione di coppia, è sconsigliato che un nuovo partner subentri velocemente nella vita del bambino. I figli hanno bisogno dei loro tempi per elaborare un evento che gli ha cambiato la vita. Solo dopo avranno lo “spazio mentale” per accettare una nuova figura nella loro vita.
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Evitare l’inversione dei ruoli
Anche se il genitore sta soffrendo, deve continuare ad assolvere il suo compito protettivo per il figlio. Ciò significa che il bambino non deve essere iper responsabilizzato, avere dei comportamenti troppo autonomi né tantomeno consolare e proteggere il genitore.
Maria Grazia Flore – Psicologa Psicoterapeuta
Bibliografia
Caffo E. (1984), Bambini divisi: i figli dei genitori separati, Unicopli, Milano.
Francescato D. (1994), Figli sereni di amori smarriti, Mondadori, Milano.
Pingitore M., Biscione C. (2013), Separazione, divorzio e affidamento. Linee guida per la tutela e il supporto dei figli nella famiglia divisa, Franco Angeli, Milano.